Affidamento esclusivo: quando si può chiedere e come

da | 11 Giu, 2018 | Lifestyle, Soldi e Diritti

Affidamento esclusivo dei figli: dopo una rottura, molti genitori vorrebbero potersi occupare dei bambini tagliando i ponti definitivamente con l’ex partner.

La legge però tutela prima di tutto il bene del bambino, che è quello di crescere nel pieno rapporto con entrambi i genitori.

Affidamento esclusivo: ci scrive una mamma

“Ho tre bambini, uno dei quali avuto da una precedente relazione ormai finita. Non ho mai regolato la situazione in tribunale con il mio ex compagno, pensando che non ce ne fosse bisogno.

Ma mi sbagliavo. Perché lui non si è mai occupato del figlio dal punto di vista economico, della scuola,  delle cure mediche, del vestiario, della sua educazione.

Non gli ho mai negato di vederlo, infatti lo prende per due weekend al mese e quindici giorni estivi, anche se per la maggior parte del tempo lo lascia con i nonni.

Considerando che lui si è rifatto una famiglia e in questi anni il bambino è cresciuto in tutto e per tutto con me, potrei chiedere di avere l’affidamento esclusivo?”

L’avvocato risponde

Anche se i rapporti tra ex coniugi o tra ex compagni paiono essere ottimi o addirittura idilliaci, è sempre bene regolamentarli con un atto scritto omologato dal Tribunale, specialmente quando ci sono dei figli.

Se mai dovesse esserci un disaccordo su qualsiasi questione, la soluzione sarà certamente più rapida e meno dolorosa.

Per chiedere l’affidamento esclusivo, bisogna rivolgersi al Tribunale dei Minori illustrando la propria situazione familiare ed economica, pregressa e attuale.

Il fatto che l’ex compagno abbia creato una nuova famiglia poco riguarda la questione dell’affidamento esclusivo. Non serve come motivazione per chiederlo o, comunque, per allontanare il bambino dal padre.

Questo fintanto che il padre trascorra del tempo col figlio.

L’affidamento esclusivo si può chiedere nel caso in cui un genitore scompaia dalla vita del bambino. Se il padre o la madre “abbandonano” il figlio, l’altro genitore può farlo presente davanti al giudice.

Anche se a livello economico i rapporti non sono definiti, vale a dire se nulla viene versato a titolo di contributo al mantenimento del bambino. E’ sufficiente che sia garantita la vicinanza fisica del padre al figlio, cosa molto importante per lo sviluppo del bambino.

Se il padre non versa un contributo di mantenimento, si può chiederne e ottenerne uno rivolgendosi al Tribunale, che lo commisurerà allo stipendio e al tenore di vita del papà.

Allo stesso modo si può chiedere e ottenere una precisa regolamentazione del regime di visita, secondo quelle che sono le prioritarie esigenze del bambino.

Se un domani il padre non dovesse rispettare le richieste del Tribunale, non versasse alcunché e non rispettasse gli orari di visita, insomma se il padre scomparisse, solo allora si potrebbe cominciare a proporre la domanda di affidamento esclusivo.

Pubblicità
Pubblicità

I più letti

I più letti

Criticare e correggere: è proprio necessario? 

Focalizzarsi sull’errore, criticare e giudicare non aiuta a crescere. Esiste un metodo alternativo per relazionarci con i nostri figli? L’intervista a Carlotta Cerri, creatrice di La Tela ed Educare con calma

100 cose da fare con i bambini

Si chiama “toddler bucket list” e serve tantissimo quando c’è tempo libero e manca l’ispirazione. Una lista di cose da fare con i bambini a casa e all’aperto

Pavimento pelvico: guida all’uso

Dallo stato di salute del nostro pavimento pelvico dipende il benessere fisico, psicologico e sessuale delle donne, come ci ha raccontato l’ostetrica specializzata Laura Coda