Scuola e accesso ai servizi igienici, quando? Con che frequenza? Lasciare i ragazzi liberi di usufruirne durante le lezioni o limitare le uscite negli intervalli? Se è vero che quando la natura chiama, bisogna rispondere, è vero anche che il cotinuo andirivieni dalle classi al bagno può essere fonte di distrazione.
Negli Stati Uniti, in alcune scuole, si sono inventati il “restroom coupon“, un buono per i ragazzi più bravi e disciplinati che possono usufruire di uscite extra.
La parola all’esperto.
Ma cosa dicono in merito gli esperti? L’urologo pediatrico Steve Hodges della Wake Forest University School of Medicine, è sicuro: “gli studenti devono essere autorizzati a usare il bagno quando la voglia si pone, non 10 o 20 o 60 minuti più tardi. Rischiamo di creare problemi di salute, e non bisogna minimizzare. Ignorando il segnale della pipì si rischia di danneggiare la vescica, causare ispessimento della stessa e aumentare il rischio di problematiche come la pipì a letto e le infezioni del tratto urinario. Ancora più rischiose le conseguenze se ad essere ignorati sono i segnali della cacca!”.
La situazione in Italia?
Per prima cosa ricordiamoci che andare in bagno non può essere mai vietato, in caso di bisogno lo studente deve poter accedere senza limitazioni ai servizi igienici. Questo diritto è riconosciuto dallo Statuto degli Studenti e dalla Costituzione, nella parte dedicata alla tutela della salute. Un altro capitolo andrebbe aperto sulla condizione dei servizi igienici negli istituti scolastici, spesso purtroppo ai limiti dell’accettabile.
E voi cosa ne pensate? In bagno quando scappa o quando lo dice l’insegnante?