Un progetto per le scuole: quattro parole su cui riflettere

da | 15 Mar, 2016 | News

Cosa succede quando ragazze e ragazzi, bambine e bambini parlano di responsabilità, uguaglianza, sostenibilità? E che cosa esce fuori quando sono messi di fronte a un termine “desueto” come “sacrificio“? Questi quattro concetti, fondamentali per comprendere la vita e la trasformazione della società contemporanea, sono al centro del progetto “Parole in dialogo” dedicato alle scuole. A promuoverlo è la Fondazione Unipolis che si pone l’obiettivo di creare nuove opportunità di conoscenza e dialogo con e tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, i loro insegnanti e alcune personalità del mondo della cultura.

Le quattro parole chiave sono presentate in forma di lectio magistralis dagli studiosi Elena Pulcini (filosofa), Salvatore Veca (filosofo), Enrico Giovannini (economista e statistico), Massimo Recalcati (psicanalista). L’iniziativa è partita nel mese di marzo da Torino, ma Unipolis auspica che possa svilupparsi anche in altre scuole italiane.

A conclusione di ogni appuntamento le scuole ricevono documenti e strumenti multimediali per proseguire l’approfondimento e il confronto. I video delle prime quattro lezioni sono disponibili sul sito della Fondazione Unipolis. Il progetto è presente anche su FacebookTwitter. Volete far partecipare la scuola dei vostri figli?

 

Pubblicità
Pubblicità

I più letti

I più letti

Criticare e correggere: è proprio necessario? 

Focalizzarsi sull’errore, criticare e giudicare non aiuta a crescere. Esiste un metodo alternativo per relazionarci con i nostri figli? L’intervista a Carlotta Cerri, creatrice di La Tela ed Educare con calma

100 cose da fare con i bambini

Si chiama “toddler bucket list” e serve tantissimo quando c’è tempo libero e manca l’ispirazione. Una lista di cose da fare con i bambini a casa e all’aperto

Pavimento pelvico: guida all’uso

Dallo stato di salute del nostro pavimento pelvico dipende il benessere fisico, psicologico e sessuale delle donne, come ci ha raccontato l’ostetrica specializzata Laura Coda