Polli da telefono

da | 29 Ago, 2013 | Lifestyle, Soldi e Diritti

Gentile avvocato,

con la famiglia abbiamo da poco cambiato casa e sottoscritto un nuovo contratto con una compagnia di telefonia. Alla prima bolletta siamo quasi svenuti, ci avevano addebitato una serie di servizi da noi mai richiesti e alla fine faceva una bella zuppa. Abbiamo chiamato, scritto e protestato. Alla seconda bolletta questi servizi sono stati eliminati ma ce ne siamo trovati altri, che ci avevano detto sarebbero stati gratis e invece no. A questo punto non sappiamo come procedere, a parte lo sdegno per il trattamento ricevuto, lo spreco di tempo (ogni volta leggere accuratamente ogni voce in bolletta), il fastidio per l’esser trattati come polli da spennare. Lei cosa ci consiglia? Molte grazie e saluti, Piero

 

Gentile Piero,

ahimé non mi racconta nulla di nuovo, anche se, mi conceda la battuta, si può dire sia stato più che fortunato a ottenere risultati già alla seconda bolletta! Non mi ha purtroppo specificato il nome della compagnia con cui ha stipulato il contratto. Nel caso si tratti di Telecom, da anni oramai gli utenti possono avvalersi della cosiddetta “procedura di conciliazione” per risolvere in via stragiudiziale tutte le problematiche che possono insorgere col gestore telefonico. È una procedura assolutamente gratuita che si avvia ritirando l’apposito modulo di domanda di conciliazione presso gli Uffici di Conciliazione nelle sedi Telecom (è possibile anche scaricarlo dal sito www.187.it nella sezione Informa Consumatori), compilandolo e quindi inviandolo alla segreteria dell’Ufficio di Conciliazione competente per territorio, che avrà il compito di istruire la pratica. Entro 45 giorni dal ricevimento della domanda verrà convocata una Commissione Paritetica di Conciliazione, composta da un rappresentante Telecom e da un rappresentante dell’Associazione dei Consumatori, che deciderà la controversia. Ove la decisione assunta dalla Commissione non sia favorevole all’utente, questi può sempre impugnarla a questo punto in sede giudiziale. C’è da dire che nel 2006 la Telecom e le varie associazioni dei consumatori hanno siglato un protocollo denominato “Soddisfatti o rimborsati” proprio per venire incontro alle migliaia di contestazioni per servizi non richiesti addebitati in bolletta. Secondo questo protocollo, alla richiesta di attivazione del servizio telefonico la Telecom deve far pervenire all’utente una lettera contenente la descrizione precisa del servizio e/o del prodotto nonché un numero di call center, un numero di fax, un indirizzo email e un indirizzo con recapito civico ove inviare eventuali contestazioni. Dopo 10 giorni deve essere attivato il servizio. Ove in bolletta siano addebitati servizi non richiesti, la Telecom dovrà rimborsare ogni singola voce dei medesimi. Ove la Telecom erroneamente disattivi la linea, dovrà riattivarla gratuitamente e attribuire all’utente un indennizzo pari al 50% del canone mensile per ogni giorno di sospensione. Questo è quello che è stato previsto quanto meno a livello programmatico. Ben venga, sempre e comunque, la procedura di conciliazione ove le buone intenzioni espresse nel protocollo non trovino poi nella pratica terreno fertile!

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