Nanotubi

da | 19 Set, 2013 | Lifestyle

Se leggendo la parola “nanotubi” vi vengono in mente soltanto i tubi dell’irrigazione montati vicino ai nanetti da giardino, forse è meglio se leggete questo articolo. Proviamo, come ogni tanto in passato, ad abbandonare la chimica della vita quotidiana per esplorare quel territorio che sta a metà tra la scienza di avanguardia e i prodotti del supermercato e tra i prodotti del futuro anteriore e quelli di uso comune. I nanotubi sono stati scoperti una ventina di anni fa e sono oggetto di studio in moltissimi centri di ricerca. La loro produzione si avvia verso la media scala. Da quel che si sente in tv o si legge sui giornali, ci potrebbe capitare di trovarli sui banchi del supermercato, magari dentro uno yogurt miracoloso che si avvale delle caratteristiche eccezionali dei nanotubi stessi, o forse (attenzione) che le millanta per alzare il prezzo. Capita infatti, a noi chimici, di sentirci chiedere nelle occasioni più disparate: “Ma questo (nome dell’oggetto a scelta) si potrà fare con i nanotubi?”. Oppure: “Pensavo a un nuovo (nome dell’oggetto a scelta) prodotto con i nanotubi”. Effettivamente le loro qualità sono tali che, forse, la loro fama le ha addirittura ingigantite. I nanotubi non sono altro (facile a dirsi, naturalmente) che foglietti di grafite arrotolati in modo da chiudersi su se stessi a formare un tubo di dimensioni nanoscopiche (ma guarda!). Si parla di nanotubi a parete singola se il tubo è costituito da un solo foglio di grafite, a parete multipla se i foglietti sono tanti uno dentro l’altro. Come la grafite, i nanotubi a parete singola sono (prima proprietà) ottimi conduttori di elettricità, e quindi utilizzabili come nanoelettrodi o, in un futuro più lontano, come nanocomponenti di nanocircuiti per la nanoelettronica. Un altro campo in cui le proprietà dei nanotubi sono di eccezione è quello delle proprietà meccaniche. I nanotubi mostrano una resistenza alla trazione e un modulo elastico (la resistenza alla deformazione) elevatissimi, più di qualsiasi altro materiale. Di conseguenza il loro uso è adatto a qualsiasi situazione dove servano spiccate proprietà meccaniche, dalla bicicletta all’aereo (anche se un jet con le strutture in compositi a base di nanotubi avrebbe per ora un costo proibitivo). Insomma, come spesso accade conviene tenersi informati: potremmo trovaci immersi nei nanotubi senza accorgercene!

[Ugo Finardi – Chimico, ricercatore CNR]

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