È tempo di punto croce!

da | 7 Set, 2017 | Lifestyle, News

Ricamare è un antistress naturale, un rilassante a cui (siamo nel ventunesimo secolo!) possono dedicarsi tranquillamente tanto gli uomini quanto le donne. Quale occasione migliore dell’inizio dell’asilo per mettere in discussione qualche luogo comune? Il punto croce non è un affare per femminucce, è una forma d’espressione artistica.

Nido e scuola materna chiedono alle famiglie di apporre il nome dei bimbi sul grembiulino, sui bavaglini, gli asciugamani, i sacchi nanna, i lenzuolini. Tutto va fornito almeno in duplice copia, per consentire la sostituzione rapida e il lavaggio. Non è necessario essere una ricamatrice esperta o avere il sangue nobile del sarto per farsi venire il desiderio di ricamare con le proprie mani quanto richiesto. Prima di dire “non fa per me”, mettetevi alla prova. Scoprirete che si può ambire alla creazione di uno splendido set da asilo disponendo di pochi essenziali ingredienti: il piacere di farlo, un po’ di tempo, tanta pazienza e determinazione.

La storia ci racconta che proprio tempo e pazienza hanno portato il ricamo ad essere considerato una cosa tutta femminile. Le donne consideravano i lavori d’ago non espressioni artistiche, anche se molto affini alla pittura, ma un semplice complemento alle molte capacità richieste.

 

Punto croce e bavaglino, c’è sempre una prima volta

Il punto croce è così bello che, fin dalla prima volta, si raccolgono grandi soddisfazioni. Tutto è più semplice con una persona esperta accanto: consigli, suggerimenti e dimostrazioni pratiche sono (come sempre) tra le risorse più preziose. Ma se così non è, non bisogna abbandoare.

Cosa bisogna sapere? La base per ricamare, almeno all’inizio, si chiama tela aida e può avere una trama più fitta o più larga. Le mercerie e alcuni shop on-line vendono grembiulini, bavaglini, sacchi nanna, asciugamani e tutto quanto necessario, con diverse fantasie, dalla più diffusa a piccoli quadretti a quelle con i personaggi preferiti dei bimbi. La spesa per il set completo di bavaglio, asciugamano e sacco nanna si aggira, mediamente, tra i 15 e i 30 euro.

Si possono trovare set pronti per essere ricamati con la tela Aida già applicata. In alternativa, è possibile ricamare sulla tela e poi cucire il ricamo sulla stoffa scelta. Il disegno del ricamo si chiama schema e riproduce i singoli punti (piccole croci appunto) e indica i colori necessari.

Alcuni schemi, soprattutto i più semplici, sono disponibili gratuitamente sui siti dedicati o su Pinterest (cercate cross stitch come parola chiave), ma in commercio si trovano riviste specializzate con schemi e spiegazioni per riprodurre il ricamo passo a passo.

Per iniziare andranno benissimo i numerosi schemi di alfabeti disponibili gratuitamente e per dare il primo tocco d’artista, si possono affiancare soggetti semplici come palloncini, stelline, cuori, il sole o la luna, che piacciono moltissimo ai più piccoli. Un suggerimento: per i primi lavori scegliete di ricamare su Aida il cui lato b, il retro del ricamo, per intenderci, rimane nascosto: in questo modo, le imperfezioni di inizio carriera potranno passare inosservate.


Se l’ago non convince

Prima di impugnare un pennarello indelebile per scrivere il nome del bambino o della bambina – opzione da tenere sempre valida, ma solo in ultima istanza! – si possono valutare ancora altre strade. Una è acquistare il set con un ricamo personalizzato. Online ci sono alcune proposte graziose e originali con stoffe e ricami da scegliere per tutti i gusti.

Una soluzione rapida, se il tempo a disposizione è poco, sono le etichette termoadesive. Si acquistano sia le singole lettere del nome, sia il nome completo, e si applica sulla stoffa con l’aiuto del ferro da stiro. Resistono piuttosto bene anche ai lavaggi.

Infine un bell’effetto, economico e veloce allo stesso tempo, si ottiene usando stencil personalizzati con colori per stoffa.

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