Matrimonio e Coronavirus: sposarsi o rimandare?

da | 9 Apr, 2020 | Lifestyle, News

Sposarsi in forma ristretta o rinviare il matrimonio di un anno? La difficile scelta delle coppie ai tempi del Coronavirus.

Sono tante le coppie in Italia che avevano scelto queste settimane di primavera per sposarsi. Ora lo stato di emergenza per il Coronavirus con tutte le restrizioni del Governo li mette di fronte a una scelta difficile: rimandare il matrimonio o scegliere una formula molto intima?

Cifre da capogiro

Rinviate tutte le celebrazioni di aprile e maggio. Molto probabilmente saranno annullate anche quelle di giugno, mentre sono ancora in dubbio quelle di luglio e agosto con le coppie in attesa di capire che cosa sarà delle restrizioni ministeriali. La sorte del matrimonio voluto e preparato da mesi mette in crisi non solo la coppia, ma anche un’intera economia. Il settore del wedding ha in Italia un giro d’affari intorno ai 15 miliardi di euro l’anno, con 83mila aziende coinvolte e 1 milione di lavoratori dell’indotto, tra artigiani, liberi professionisti, truccatori, parrucchieri, camerieri, chef, fioristi, fotografi, musicisti e animatori. Solo nella regione Puglia in un anno erano attesi 19mila sì. 8Mila le aziende del settore, 100mila lavoratori e un mercato di oltre un miliardo e mezzo di euro all’anno oggi in ginocchio.

Rimandare il matrimonio

Vietati i grandi assembramenti di persone e le celebrazioni in grande stile fino a data da destinarsi, sia in Chiesa (per il matrimonio così come tutte le altre funzioni religiose) che per il matrimonio civile in Comune. La maggior parte dei futuri sposini ha allora deciso di rimandare il matrimonio. Si tratta di una scelta non proprio facile negli umori e nella logistica, visto che generalmente in Italia un matrimonio si prepara con più di un anno di anticipo. Da dove iniziare?

Fissare la nuova data

La prima cosa da fare è senz’altro fissare la nuova data, visto che le date disponibili per il 2021 stanno praticamente esaurendo. Secondo gli esperti del settore, una volta deciso di rinviare il matrimonio e la festa conviene non rischiare con una data autunnale, visto che ancora non si ha certezza sulla fine delle restrizioni. Tanto vale passare al prossimo anno. Se le partecipazioni e le bomboniere sono già state stampate, andranno certamente rifatte con nuova data o potranno essere riutilizzate, magari giocando con un po’ di ironia! Subito poi a comunicare lo spostamento di data a testimoni, parenti e amici.

Contratti alla mano

Una volta fissata la nuova data in Chiesa o in Comune, bisogna riprendere in mano tutti i contratti dei fornitori (location, fotografo, allestimenti floreali, catering) e prendere contatto con loro per valutare il rinvio e le disponibilità. Visti i motivi del cambio data, non dovrebbero esserci problemi con gli anticipi versati o eventuali rimborsi. In ogni caso è bene verificare i contratti ed eventualmente consultare le associazioni di consumatori.

Viaggio di nozze

Anche parlare di viaggi ai tempi di Coronavirus è tutt’altro che facile, non potendo ancora ipotizzare la riapertura dei confini e la libera mobilità. Secondo quanto specificato nelle disposizioni ministeriali però la caparra non va perduta. I soldi anticipati possono essere trasformati in buoni utilizzabili in altro momento.

Matrimonio in forma ristretta

Però c’è anche chi al matrimonio non ha voluto rinunciare. E con guanti e mascherina ha comunque voluto pronunciare il giuramento d’amore, magari in collegamento zoom o divulgando poi il video del sì su chat e social. Anzi, ci sono anche coppie che hanno sempre rimandato l’idea del matrimonio proprio per evitare lo stress e le spese per la preparazione della festa. Beh, questa è l’occasione per loro, giustificati di una unione molto intima, senza passare per insensibili o asociali. Nonostante la nota ministeriale a proposito del matrimonio dica che “ove il rito si svolga alla sola presenza del celebrante, dei nubendi e dei testimoni – e siano rispettate le prescrizioni sulle distanze tra i partecipanti – esso non è da ritenersi tra le fattispecie inibite dall’emanazione delle norme in materia di contenimento dell’attuale diffusione epidemica di Covid-19”, è bene comunque informarsi presso il proprio Comune o in Chiesa se la funzione è prevista. Viene senz’altro garantita in caso di motivi urgenti.

 

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