Come si organizza la festa religiosa

da | 1 Mar, 2017 | Lifestyle

Il tempo passa e il frugoletto si affaccia alla maturità mentale e spirituale: arriva la festa religiosa. È già pronto per la Prima Comunione, la Cresima, il Bar Mitzvah. Intorno a questi eventi gli adulti si agitano e si preparano, a caccia di regali importanti e di menu speciali. Ok, non vogliamo essere troppo materialisti: sono feste e sacramenti, tappe importanti nel cammino spirituale dei nostri ragazzi. Sotto sotto sappiamo che loro daranno il giusto peso alla cerimonia e ne coglieranno il significato più profondo, molto più di noi che siamo tutti in fibrillazione mentre organizziamo il catering e spediamo inviti.

Un piccolo galateo

Perché una festa rimanga nei ricordi come una giornata davvero speciale, la prima cosa da fare è darsi un motivo. Per quale ragione stiamo prenotando in un ristorante chic e stracaro? È davvero importante dimostrare alla suocera di saper fare qualcosa di elegante? Bisogna per forza invitare tutti i conoscenti e i lontani parenti, anche quelli che proprio non avrebbero voglia di fare 400 chilometri per la comunione di un nipotino che non vedono da quando è nato? La risposta è: no. Queste feste devono essere semplici e a misura di bambino, in fondo è la sua festa e vale la pena tenerne conto. E poi sono tempi in cui la sobrietà va di moda.

La festa a casa

Stabilito che sarà un evento poco mondano e poco cerimonioso, è il momento di decidere le location. È meglio seguire la tradizione e organizzare un bel pranzo dopo la funzione. Si può organizzare a casa o al ristorante: dipende dallo spazio e dalle possibilità dei genitori (mentali ed economiche). Una festa in casa è possibile se non abbiamo collezioni di Baccarat e Limoges a cui teniamo più della nostra vita. Bisogna prevedere qualche piccolo danno, parecchio disordine e un certo impegno dei padroni di casa, che si estenderà nei giorni antecedenti e successivi alla festa, ma in cambio costa meno ed è decisamente più informale. A casa il rinfresco si organizza appoggiandosi a una pasticceria, gastronomia o panetteria, a meno di non avere molte nonne e zie che cucinano bene e che sono disposte a preparare da mangiare per tutti, rispettando però i nostri gusti e non servendo a tutti i costi l’impepata di cozze. Bisogna considerare lo spazio disponibile in frigo e nel freezer (e riempire, se occorre, anche quello delle vicine), la possibilità di scaldare qualcosa nel forno, valutare il numero di piatti da portata di cui si dispone e acquistare preventivamente una lavastoviglie, se ancora ne siamo sprovvisti.

Il tavolo bimbi

Visti gli spazi di casa, è indispensabile dividere la festa in due: i bambini e il festeggiato da una parte, magari in piedi o seduti su un tappeto, gli adulti comodamente seduti al tavolo buono.

Per i bambini il menu migliore è sempre finger-food: prepariamo mini-hot dog, panini dolci farciti, spiedini freddi con mozzarelle, pomodorini e olive, pizzette, cubotti di frittata, focaccia ripiena, qualche patatina sfiziosa e tanto gelato. Da bere succhi e bevande (eccezionalmente, per una volta, si può offrire un bicchierino di spumante dolce per il brindisi). Per fare allegria basta un tavolo imbandito con una tovaglia di cotone colorata, palloncini e qualche fiore. I bambini mangiano velocemente e poi si mettono a scorrazzare mentre gli adulti procedono con più calma. È bene prevedere qualche intrattenimento che non preveda mamma o papà a fare il giullare per tener buona una mandria di scalmanati: preparate una piccola caccia al tesoro domestica, con tanto di ritrovamento di una pentola piena di monete di cioccolata, oppure gonfiate molti palloncini. In generale, però, quello che attirerà l’attenzione dei bambini è la cameretta con tutti i giochi, quindi lasciateli liberi e sedete tranquilli con gli invitati.

Il tavolo degli adulti

Per dare un tono di festa vera, sarebbe carino usare piatti, posate e bicchieri veri e non usa e getta. Per questo motivo serve assolutamente la lavastoviglie, da caricare magari a metà pranzo per riutilizzare i piattini dell’antipasto al momento del dolce. Il menu dei grandi, anche a casa, può prevedere cose sfiziose e insolite, per il puro piacere di accogliere i parenti e gli amici. Ogni famiglia ha i suoi piatti storici delle feste: le lasagne o le crespelle, l’arrosto in crosta o il pesce al forno, le patate novelle o i carciofi alla giudia. Sarebbe bello coinvolgere qualche zia cuoca esperta, ma se non c’è o non ha voglia, ci si può appoggiare a una gastronomia e prenotare per tempo un piatto che darà tono al pranzo. Prevediamo il menu tradizionale: antipasti, primo, secondo con contorno, un eventuale plateau di formaggi. Il dolce sarà una torta da tagliare assieme a tutti i bambini. Una tavola ben apparecchiata, con il servizio delle grandi occasioni, un centrotavola originale e del buon vino trasmetteranno agli invitati il nostro messaggio di benvenuto.

Al ristorante

La festa al ristorante si concorda in anticipo e con maggiore agio, ma ovviamente costa di più. Se l’età è quella della Comunione, un animatore è ancora ben accetto: magari potrà proporre giochi di squadra se c’è bel tempo, oppure piccoli tornei o una caccia al tesoro. Meglio evitare gli spettacoli di magia e i visi dipinti di cui i ragazzini sono ormai saturi. Scegliamo un menu per i grandi e uno per i piccoli, restiamo nella tradizione, non esageriamo con le portate perché nessuno ha più voglia di sedersi a tavola all’una e alzarsi quando fa buio. Piuttosto, se optiamo per un agriturismo o un locale in campagna, lanciamo l’idea di una passeggiata digestiva da fare assieme ai ragazzini.

Il vestito

Che siano i festeggiati o gli invitati, evitiamo bimbe vestite come fate delle nevi o rigonfie come bomboloni alla panna. Abbandoniamo ogni velleità di avere ragazzini infiocchettati. Però se la festeggiata ci tiene, non neghiamole il piacere di mettere un vestitino bianco, che la faccia sentire femminile ed elegante. Ormai l’abito da cerimonia è svecchiato e in molti negozi si trovano abiti carini e a buon prezzo. Se i capelli sono ribelli, il giorno prima si porta la bimba dal parrucchiere, ma non c’è visetto che non acquisti ordine e pulizia semplicemente usando un cerchietto bianco. Non va per niente bene invece il trucco, né le unghie dipinte, né tantomeno i brillantini. Le uniche concessioni a una immacolata igiene personale, sono un velo di crema idratante sul viso e un po’ di profumo delicato. Per le scarpine optiamo per le ballerine, magari accompagnate dai calzini bassi, con un cambio di scarpe comode per poter correre dopo la cerimonia. Tassativamente vietate le scarpine con i tacchi, anche se la moda ammicca e vostra figlia mangerebbe i cavolfiori pur di averle. La regola è: eleganti sì, ma sempre bambine.

Maschietti

Per i maschi è tutto un imprevisto: li portiamo a scegliere un paio di jeans e una polo e ci chiederanno l’abito scuro e la camicia bianca. Se invece li vogliamo come dei paggetti, con braga corta e farfallino, insisteranno per farsi una cresta con il gel. In ogni caso, un maschio è già carino e si sente elegante se ha della roba nuova, scarpe incluse (sarebbe meglio evitare quelle da ginnastica, ma in generale va bene qualsiasi calzatura purché scura). A differenza delle bambine, il maschietto non richiede altre cure, forse un orologio vero può farlo sentire un po’ più grande, un taglio di capelli fresco gli leverà quell’aria arruffata e se proprio vogliamo spalmare anche su di lui un po’ di crema idratante, rafforzeremo la sua percezione di avere un genitore attento e amorevole.

Bon ton

Ricordiamo ai bambini che è una festa importante, dove gli invitati porteranno dei regali che indipendentemente dal gusto andranno ringraziati. Bisognerà sorridere e essere gentili, dare la mano agli adulti che per abitudine la daranno, senza saltellare e fare gli sciocchi. Questo vale almeno all’inizio, poi dopo l’aperitivo avranno tutta la libertà di fare i pazzerelli. È una cosa da dire con dolcezza e senza imposizione, perché i bambini sono timidi, davanti agli adulti non sanno cosa fare e ripiegano sulle pagliacciate. L’atmosfera della giornata però influirà sui ragazzini e vi stupirete per quanto sapranno essere educati e carini (sempre solo fino all’aperitivo, però). Noi adulti siamo invece spontanei, felici e solari: in fondo è anche la nostra festa.

Gli invitati

Si invitano i nonni e gli zii, anche il prozio sordo e la trisavola sola che avranno modo di godere più di tutti di un momento di compagnia. Si invita qualche amico, se non fa la stessa festa lo stesso giorno, non necessariamente con tutta la famiglia, perché è una festa di bambini e i bambini ci devono essere. Se invece non si ha la possibilità di avere bambini, il festeggiato sarà vicino ai suoi adulti preferiti e si prenderà tutte le cure e le attenzioni dei grandi, magari terminando la festa con una sfida a pallone dove farà correre anche le ginocchia più arrugginite. Tra gli amici adulti si scelgono quelli significativi per il bambino, gli altri (amici d’ufficio o personaggi importanti) si vedranno in altre occasioni.

Inviti e bomboniera

Se ci coglie un momento di art attack, possiamo creare con il festeggiato degli inviti da spedire per posta tradizionale, corredati di francobollo da appiccicare assieme. Gli inviti vanno spediti con un mese di anticipo e devono contenere informazioni riguardo la chiesa e l’ora della cerimonia, l’invito per il pranzo o solo per il dolce e la località della festa. Deve essere colorato e firmato dal bambino che si sentirà molto orgoglioso e coinvolto.

La bomboniera dovrà essere un piccolo pensiero e servirà a invogliare il bambino a ringraziare. Sarà lui/lei a consegnarla all’invitato che va via. Potrà essere un oggettino scelto dal bambino, possibilmente con un significato in tono con la festa (una candela, simbolo di luce; una piantina, simbolo di crescita; un vasetto, qualcosa che contiene una cosa preziosa). I bambini potranno confezionare i sacchettini con i confetti (piacciono molto quelli con dentro il cioccolato). La regola è di usare un cucchiaio e non toccarli con le mani: una volta si diceva portasse sfortuna, ma è semplicemente una questione di igiene.

Regali

Come in tutti gli eventi che si realizzano una sola volta nella vita, i regali sono più che generosi. I bambini ovviamente ambiscono a qualcosa di elettronico o alla bicicletta. Con il giusto tatto si può indirizzare i parenti ad acquistare tutti insieme una cosa che realmente serve (magari il tablet) piuttosto che una collezione di orecchini e ciondolini. Noi invece possiamo puntare su una cosina di puro significato spirituale: un’icona, un libro illustrato con le storie religiose, un album fotografico. Se siamo tra gli invitati e dobbiamo portare un regalo, telefoniamo alla mamma con il dovuto anticipo e chiediamo se ha qualche desiderio da svelare: magari possiamo unirci a una cordata che regala l’iPod, la macchina fotografica digitale, una coppia di walkie talkie, un piccolo set per giocare a golf o a tennis. Senza ostentazione, è un regalo importante, ma con l’affetto di sempre.

Il sesso del bambino? Svelalo con la torta!

Da parecchi anni anche qui in Italia è approdata la moda del baby shower, la festa premaman per il bebè che sta arrivando. Gli amici e i parenti portano regali, si organizzano giochi, intrattenimenti e tutto, dal cibo alle decorazioni, è dedicato al nascituro e alla sua mamma. La vera novità è però quella di “usare” questa festa per annunciare a tutti il sesso del nascituro. Come? Con la torta, ovvio! Se fare il classico annuncio può sembrare banale, meglio una sorpresa golosa per lasciare tutti a bocca aperta! Si chiamano Gender Reveal Cake, all’apparenza sembrano le classiche torte decorate in stile americano, ma all’interno contengono un segreto, una glassa rosa o azzurra a seconda del sesso del bambino. Sorprendere tutti con una di queste torte è semplicissimo, in accordo con il pasticcere basta farcire l’interno della torta con una crema rosa o azzurra, al momento del taglio tutti scopriranno se ad arrivare sarà un bambino o una bambina. Negli Stati Uniti si va oltre, spesso la sorpresa viene fatta anche alla mamma e al papà. È possibile infatti, d’accordo col ginecologo, comunicare il sesso solo al cake designer che, nel segreto più totale, farcirà la baby cake. Sorpresa doppia! E voi, come avete comunicato a nonni, zii e amici il sesso del nascituro?

[Marina Notari]

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